Dal 23 al 26 novembre Pisa celebra Leonardo Pisano, detto il Fibonacci. Il programma prende il via nel giorno convenzionale della sua nascita, il 23 novembre. Nella datazione americana, infatti il giorno viene indicato come 11/23, cioè i primi numeri della celebre sequenza numerica indicata dal celebre autore del Liber Abbaci.
Un ampio programma, curato dal Comune di Pisa insieme all’Università (con il Museo degli Strumenti per il Calcolo del Sistema Museale di Ateneo), alla Scuola Normale Superiore, all’Archivio di Stato di Pisa e alle Mura di Pisa.
L’edizione 2022 è incentrata sulle arti visive, con la mostra diffusa in varie sedi cittadine delle opere dell’artista Giorgio Piccaia, che saranno esposte in tre diverse sedi: Palazzo Gambacorti, Palazzo Toscanelli, sede dell’Archivio di Stato e ArtInGenio Museum alle Officine Garibaldi. Inoltre, rotoli con numeri della sequenza in cerchio e dipinti con vari colori penderanno da facciate e mura storiche della città.
Il Museo degli Strumenti per il Calcolo organizza anche quest’anno due seminari a tema matematico curati dal Prof. Federico Poloni, sabato 26 novembre alle 15, alle Benedettine:
- A cosa serve la matematica? Alberto Saracco, Università di Parma
- Imparare a vincere come AlphaGo, Francesco Morandin, Università di Parma
Seguirà la visita guidata alla mostra Hello World! Dall’aritmometro allo smartphone
Leggi il programma completo delle Giornate
La sequenza di Fibonacci
Il susseguirsi di numeri interi positivi in cui ogni numero è il risultato della somma dei due numeri precedenti è la successione di Fibonacci. Leonardo Pisano si ispirò ai conigli per comprendere quante coppie discendessero in un anno da due animali dello stesso recinto. Il calcolo partì dal presupposto che la coppia originale cominciasse a riprodursi durante il primo mese e che quelle generate cominciassero a farlo a partire dal secondo mese di vita, e attendendosi quindi che, al termine del primo mese, le coppie sarebbero state due. Al termine del secondo mese, la prima coppia ne avrebbe generata un’altra, arrivando al totale di tre, e così via. Da qui la successione che, di fatto, è questa: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233.
La successione di Fibonacci è riassunta nel suo Liber Abaci, il trattato pubblicato nel 1202 che fu fondamentale per la diffusione della matematica nella cultura occidentale. Al testo si deve, ad esempio, l’introduzione in Europa della numerazione araba al posto di quella romana e dello “zero”, allora usato in India e tradotto dal sanscrito nel latino “zefirus”.
Al celebre pisano considerato il ‘padre’ della matematica moderna dobbiamo anche la sezione aurea, proprietà della successione numerica racchiusa nel rapporto tra un numero e quello precedente che ritroviamo nell’armonia delle forme, dalla geometria all’arte. Le tecnologie di oggi beneficiano ancora della chiave che Fibonacci individuò guardando alla botanica e alla zoologia, a cominciare da codici a barre di ultima generazione per finire alle credenziali di accesso ai conti correnti online.