Intervista a Giulia Saviano, giovane archeologa alla guida di un museo

Dal 30 luglio la dottoressa Saviano è direttrice del Museo ed Area archeologica di Massaciuccoli Romana

Dal 30 luglio la dottoressa Giulia Saviano ha assunto il ruolo di direttrice del Museo ed Area archeologica di Massaciuccoli Romana. Massese classe ’94, Giulia ha svolto tutto il suo percorso di studi all’Università di Pisa, laureandosi in Archeologia nel 2019 e ottenendo il diploma della Scuola di Specializzazione nel 2021, con una tesi dal titolo “Bioarcheologia di un campione di inumati della Pieve di Pava (X-XII secolo d.C)”, svolta sotto la guida del professor Gino Fornaciari e della professoressa Valentina Giuffra.

Durante il suo percorso accademico ha partecipato attivamente a numerosi scavi archeologici organizzati dall’Ateneo e fa a parte del team di ricerca del Dipartimento di Topografia Antica diretto dalla professoressa Simonetta Menchelli. Dal 2021 lavora anche come libera professionista, collaborando con varie Soprintendenze della Toscana e Liguria sia nel campo dell’archeologia preventiva che in quello museale.

Il rapporto di Giulia con il Museo ed Area Archeologica di Massaciuccoli Romana non è nuovo: già nel 2018-2019, durante i suoi studi, aveva lavorato a Massaciuccoli con la cooperativa ITINERA.

L’abbiamo intervistata per conoscere meglio il suo percorso e i suoi progetti futuri per il Museo.

Come è nato il tuo interesse per l’archeologia?

Ricordo vividamente un momento particolare: avevo sei anni e stavo sfogliando una rivista scientifica, che mio padre, grande appassionato, teneva in casa. All’improvviso mi imbattei in una fotografia di uno scheletro e ne rimasi profondamente affascinata. Da quel momento, capii che volevo fare l’archeologa, e in particolare dedicarmi alla paleopatologia. L’idea di scavare e portare alla luce ciò che la terra custodisce mi colpì enormemente, e mi affascinava il fatto che, studiando le ossa, fosse possibile “riportare in vita” un individuo, ricostruendone la storia attraverso le tracce lasciate sullo scheletro.

Perché hai scelto l’Università di Pisa per i tuoi studi?

Ho scelto Pisa per i suoi corsi di studio altamente qualificati, e in particolare per la presenza di professori di grande esperienza nell’ambito dell’antropologia e della paleopatologia.

Quali sono stati i momenti più significativi del tuo percorso di studi?
Senza dubbio il mio primo scavo e la realizzazione della tesi. Il primo scavo che ho effettuato è stato a Luni, nel 2014. È stato un momento davvero speciale, poiché non solo era il mio primo scavo in assoluto, ma coincideva anche con l’inizio della prima campagna di scavo in quell’area archeologica. Sentivo di essere parte di qualcosa di unico e irripetibile.
Un altro momento fondamentale è stato il lavoro sulla mia tesi. Finalmente avevo la possibilità di toccare con mano ciò che da bambina avevo solo immaginato: poter lavorare concretamente con i reperti e approfondire lo studio dei reperti osteologici, come avevo sognato sin da piccola. È stato il coronamento di un percorso che mi ha riportato alle emozioni e alla passione che avevo scoperto sfogliando quella rivista tanti anni prima.

E dopo la laurea?

Sia dopo la mia laurea magistrale che dopo il diploma della scuola di specializzazione ho continuato a mantenere uno stretto legame con l’Università di Pisa, entrando a far parte del team di ricerca del corso di Topografia Antica, diretto dalla professoressa Simonetta Menchelli. In questo contesto, svolgo diversi ruoli: sono antropologa e paleopatologa, e mi occupo anche della gestione dei social media per gli scavi di Luni e Vada, ai quali continuo a partecipare attivamente ricoprendo tutti questi incarichi.


Il mio coinvolgimento non si limita alla ricerca: ho avuto l’opportunità di partecipare a tutte le attività collegate ai progetti della professoressa Menchelli, inclusi gli eventi di divulgazione, come gli open day. Un’esperienza particolarmente significativa è stata la realizzazione di lezioni frontali di antropologia per gli studenti americani della Summer School durante gli scavi a Vada. Questa collaborazione continua ad arricchire la mia esperienza professionale e accademica, offrendo opportunità sia sul piano pratico, attraverso gli scavi, sia su quello didattico e di divulgazione scientifica.

Che consiglio darebbe a chi studia archeologia?
Il consiglio che darei agli attuali studenti è inseguire sempre la loro passione e non arrendersi mai. Partecipate attivamente agli scavi e a tutte le attività proposte dai vostri professori. Queste esperienze non solo arricchiranno il vostro apprendimento, ma vi permetteranno anche di conoscere da vicino il nostro settore e le persone che ne fanno parte, creando legami e opportunità preziose per il vostro futuro professionale.

Come direttrice del Museo di Massaciuccoli, ha in programma future collaborazioni con l’Università di Pisa?
Assolutamente! Già ora è attiva la possibilità di svolgere il tirocinio presso il Museo di Massaciuccoli, e il mio obiettivo è trasformare l’area archeologica in un palcoscenico per future conferenze legate agli scavi dell’Università di Pisa. Massaciuccoli e il territorio di Pisa sono due realtà molto vicine, e questa collaborazione potrebbe valorizzare ulteriormente entrambe le realtà, creando un legame ancora più stretto tra il museo e l’università.

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