Il 4 luglio 1922 Enrico Fermi si laureava a Pisa

A 100 anni dall'evento l'Ateneo ricorda il Premio Nobel per la Fisica

Il 4 luglio del 1922 Enrico Fermi, giovane romano, brillante e precoce studente di fisica, si laureava presso la Regia Università di Pisa con il Prof. Luigi Puccianti discutendo una tesi sperimentale sulla diffrazione dei raggi X. Qualche giorno dopo, il 7 luglio, riceveva l’abilitazione dalla Scuola Normale Superiore e iniziava una carriera così rapida e ricca di nuove idee e nuove scoperte che lo condurrà a vincere il Premio Nobel, nel 1938, a soli 37 anni. Nel 2022 ricorrono quindi 100 anni da quegli eventi che conclusero il proficuo periodo che Fermi passò a Pisa e che viene riconosciuto cruciale sia per la sua formazione sia perché qui ebbe inizio la sua produzione scientifica.

laurea Fermi
Il diploma di Laurea di Enrico Fermi

In questa ricorrenza, l’Università di Pisa, attraverso il Dipartimento di Fisica e il suo “Centro Bruno Pontecorvo”, la sezione di Pisa dell’INFN e la Scuola Normale Superiore, ripercorreranno le tappe segnate dai suoi primi lavori in diversi campi della fisica, in particolare in quelle nuove teorie che allora si affacciavano a proporre mutamenti epocali nella visione della natura: la Meccanica Quantistica e la Relatività Generale.


I contributi di Fermi negli anni giovanili che vanno dal 1917 al 1923 e lo sviluppo successivo di alcune idee in essi proposte saranno i temi del convegno che si terrà a Pisa, nell’Aula Magna della Sapienza, il 13 e 14 Ottobre.
Parallelamente al convegno, il 13 ottobre sarà inaugurata una mostra nel Palazzo della Canonica di Piazza dei Cavalieri, che raccoglierà le molte testimonianze della presenza di Fermi presso il Regio Istituto di Fisica di Pisa: documenti personali, manoscritti dei suoi primi lavori, lettere e scambi epistolari con colleghi, e anche strumenti dell’epoca che fornirono ai giovani studenti e ricercatori di quel periodo la possibilità di investigare i nuovi scenari della fisica sperimentale. La mostra resterà aperta per quattro settimane per permettere ad un pubblico eterogeneo, in particolare agli studenti, di avvicinarsi al lavoro di Enrico Fermi.

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