A Pisa si torna a parlare di Lester Russell Brown, a 30 anni dalla laurea honoris causa assegnatagli dall’Università in Scienze agrarie il 14 febbraio 1991 per la sua rivoluzionaria attività di ricerca sui problemi derivanti dall’interazione tra i processi ambientali e quelli socio-economici. Riconosciuto come uno dei pionieri della sostenibilità, il professor Brown è il fondatore del Worldwatch Institute, un’istituzione senza fini di lucro rivolta all’analisi dei problemi ambientali a livello globale, ed è stato il fondatore e il presidente dell’Earth Policy Institute, un’organizzazione no-profit ambientalista con sede a Washington.
L’occasione per parlarne è stata “Sustainable development and climate change: 30 years after the HC degree in agricultural sciences to Lester Russel Brown”, convegno internazionale con Piergiorgio Odifreddi che si è tenuto il 19 e il 20 ottobre nell’aula magna del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali. Prestigiosi studiosi internazionali si sono di nuovo radunati a Pisa per fare il punto sui risultati scientifici ottenuti in ambito internazionale sullo sviluppo sostenibile.
Per l’occasione è stata allestita una mostra di una collezione temporanea unica, costituita da 42 opere di Lester Brown presenti su tutto il territorio nazionale individuate, rintracciate e radunate presso il Dipartimento di Scienze agrarie.
Una vita per l’ambiente
Nato nel 1937 nel New Jersey, durante i suoi anni giovanili Brown unisce alla normale attività di studente di una “high school” quella di agricoltore nell’azienda paterna. Nel 1955 consegue il diploma in scienze agrarie presso la Rutgers University, e subito dopo trascorre sei mesi in India nell’ambito di un programma di scambio internazionale per giovani agricoltori.
Consegue la laurea in economia agraria presso l’Università del Maryland, ed in pubblica amministrazione ad Harward. Nel 1966 viene dallo stesso Segretario di Stato nominato direttore del dipartimento internazionale per i servizi di sviluppo agricolo. Nel 1969 lascia il settore pubblico per fondare, insieme a Jim Grant, l’attuale direttore generale dell’UNICEF, “Overseas Development Council”, la prestigiosa istituzione che esegue studi e ricerche sull’aiuto americano allo sviluppo nei paesi del Terzo Mondo.
La pionieristica operazione scientifica, portata avanti in un’ottica ambientalistica da Brown, è stata quella di rivalutare il tema neomalthusiano del rapporto tra popolazione, terra coltivata ed alimentazione. II 1974 è l’anno cruciale dell’attività di Lester R. Brown, in quanto egli fonda, con il sostegno della Rockefeller Brothers Fund, il Worldwatch Institute con lo scopo di compiere sistematiche ricerche ed analisi sui temi globali del l’ambiente, della popolazione, dell’economia internazionale e dell’agricoltura.
Dopo un decennio di ricerche Brown lancia con il suo gruppo la pubblicazione annuale del rapporto “State of the World”, che viene tradotto nelle più diffuse lingue del mondo e che rappresenta la bibbia per la maggioranza dei movimenti ambientalisti. Nel 1988 Brown fonda anche la rivista bimestrale “World Watch”, con la quale diffonde in dettaglio i risultati di tutte le ricerche condotte presso il suo Istituto.
Lester R. Brown è oggi una delle figure più rappresentative tra coloro che si occupano dello studio interdisciplinare dei problemi scientifici sollevati dall’interazione tra i processi ambientali ed i processi socio-economici del mondo contemporaneo.
Un laureato pisano ad honorem
Pubblichiamo un estratto delle motivazioni formulate dal Consiglio della Facoltà di Agraria per l’assegnazione della laurea honoris causa al professor Brown, avvenuta nell’aula magna storica della Sapienza il 14 febbraio 1991.
La motivazione per cui la facoltà di Agraria di Pisa ha ritenuto Lester R. Brown degno del conferimento di una laurea honoris causa in Scienze Agrarie, che va a completare il suo curriculum di studi di base e collaterali in questo settore, fa leva sul merito indiscusso che l’opera complessiva di Lester R. Brown ha avuto nel mettere di nuovo al centro dell’attenzione dell’uomo contemporaneo l’agricoltura, come archetipo e simbolo perenne di vita e di cultura.
Sarebbe riduttivo vedere il ruolo di questo studioso in termini antagonistici rispetto alla tecnologia agricola moderna. Quest’ultima ha dimostrato ampiamente di essere capace di correggere in modo autonomo le più patenti deviazioni da una corretta gestione delle risorse naturali. Tuttavia, nella misura in cui subordina il proprio modello di sviluppo a quello dell’industria, la moderna tecnologia è incapace di reclamare per l’agricoltura un ruolo centrale nella società contemporanea.
L’afflato neo-malthusiano, che è stato posto da Lester R. Brown nel suo lavoro di ricerca, rimette invece al centro della società sostenibile, ai fini della permanenza della specie umana sul pianeta, la funzione insostituibile di un’agricoltura che sia tornata ad essere, anch’essa, sostenibile.