Elaborare azioni a breve termine per consolidare e rendere più efficace l’utilizzo di servizi e strumenti digitali già disponibili e predisporre un piano strategico a medio-lungo termine per favorire la transizione digitale in tutti i processi dell’Ateneo. È questo il mandato che il rettore dell’Università di Pisa ha dato al Tavolo per la Transizione Digitale, ufficialmente istituito il 16 gennaio 2023. A dodici mesi di distanza dal suo insediamento, è tempo di un primo bilancio per il gruppo coordinato dal prof. Giuseppe Anastasi, Delegato per la Transizione Digitale dell’Ateneo pisano, che proprio prima di Natale ha riunito a Le Benedettine tutti i membri del Tavolo, della Direzione Infrastrutture Digitali e del Sistema Informatico d’Ateneo per una giornata di relazioni di fine anno.
Professore, a che punto è la Transizione Digitale dell’Ateneo?
“Si dice che ci ben comincia è a metà dell’opera… ecco, direi che abbiamo cominciato bene. Il lavoro da fare è molto, ma la ‘transizione digitale’ dell’Università di Pisa fa leva su una ‘tradizione digitale’ che è unica nel suo genere. Un vantaggio non da poco che ci pone, oggi, in una posizione di leadership a livello nazionale. D’altro canto, però, siamo anche un sistema complesso ed era tempo di fare un po’ di ordine. Non a caso, in questo primo anno di attività abbiamo aggiornato la mappatura dei servizi già attivi e delle necessità ‘digitali’ e infrastrutturali di dipartimenti, centri e direzioni, per pianificare gli interventi necessari. Allo stesso tempo abbiamo iniziato a progettare il futuro.”
Qual è la direzione presa?
“L’obiettivo è quello di aumentare il numero dei servizi digitali disponibili e rendere sempre più diffuso il loro utilizzo. Anche per questo, una delle prime azioni intraprese è stata quella di implementare i punti di accesso ai servizi dedicati alle varie componenti della nostra comunità: docenti (IO@UniPi), studenti (Agenda Didattica) e personale tecnico-amministrativo e bibliotecario (START). Qui ogni utente potrò trovare tutto ciò che gli serve. Allo stesso tempo abbiamo fatto un censimento dei servizi attivi, talvolta sviluppati da singoli Dipartimenti, in modo da poter procedere ad una razionalizzazione dell’offerta e a un aggiornamento dell’esistente. Un esempio è quello di Sign che, nato durante la pandemia per prenotare la postazione in aula, oggi, nella sua versione 2.0, è pensato per favorire l’interazione del docente con la classe. Guardando, invece, al futuro e ai servizi in fase di progettazione, abbiamo deciso di adottare l’approccio dello human-centric design, in modo che rispondano a pieno alle esigenze di chi li utilizzerà.” Un momento della riunione di fine anno sulla Transizione Digitale presso Le Benedettine
Le prime novità?
“Proprio in questi giorni è ‘entrata in servizio’ la prima Sibylla, l’innovativo sistema di chat AI sviluppato da Antonio Cisternino, Presidente del SIA, in grado di dare informazioni puntali su regolamenti e funzionamento dell’ateneo in qualsiasi lingua. In questa prima fase è specializzata sulle missioni. Sono sicuro che aiuterà moltissimo i colleghi nel loro lavoro. Nei prossimi mesi, invece, presso il Polo Carmignani sarà attivato il TOLC Center di Ateneo per la gestione dei Test Online CISIA di ammissione ai Corsi di Studio a numero programmato locali e per i test di autovalutazione. Un’iniziativa che ha coinvolto diverse direzioni e i prorettori/delegati di riferimento: Didattica, Orientamento, Logistica, Edilizia, Direzione Infrastrutture Digitali e Sistema Informatico d’Ateneo. Oltre a questo, stiamo attivando dei servizi che migliorino il tracciamento delle risorse, dei progetti e delle attività di ricerca; abbiamo sviluppato il sistema A-Snap per la gestione di consigli di dipartimento, di dottorato e di corso di studio e stiamo lavorando a nuovi servizi per l’amministrazione centrale, oltre che a nuove modalità di gestione delle identità per l’allocazione di risorse informatiche. Allo stesso tempo, stiamo intervenendo per garantire una sempre maggior sicurezza informatica. E questo sia dal punto di vista dell’infrastruttura digitale che da quello dell’utenza. È infatti fondamentale una sempre maggior consapevolezza, da parte di tutti, dei rischi connessi alla digitalizzazione e delle precauzioni che ciascuno di noi è tenuto a prendere”.
Dal punto di vista infrastrutturale invece quali interventi state portando avanti?
“Gli interventi principali che stiamo facendo riguardano la riqualificazione della rete. In particolare, la DID – sotto la guida di Stefano Suin – sta adeguando gli armadi di accesso alla rete fissa e sostituendo gli Access Point alla rete WiFi, così da garantire una maggiore e migliore copertura. Un altro asse d’intervento importante riguarda, poi, i sistemi audio/video delle aule. Allo stesso tempo, con il coordinamento di Maurizio Davini, stiamo procedendo al potenziamento del Green Data Center di San Piero a Grado, motore infrastrutturale di iniziative di innovazione digitale che necessitano di tecnologie all’avanguardia nel campo dell’elaborazione di Big Data e dell’Intelligenza Artificiale. Una struttura tra le più importanti nel panorama delle pubbliche amministrazioni italiane e uno dei pochissimi classificati come “A” dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). Di fatto è il cuore di quello che è il ‘modello UniPi’ di transizione digitale. Un modello che ci vede mettere a disposizione del territorio le nostre infrastrutture e le nostre competenze nel campo dell’ICT e che oggi coinvolge non solo la comunità universitaria, ma anche le reti civiche di Pisa e di Livorno, con importanti ricadute a livello sia sociale che economico”.