La medaglia d’oro al valore al vessillo che mai sventolò

La curiosa storia della bandiera di Curtatone e Montanara conservata in Rettorato

Al primo piano di Palazzo alla Giornata, nascosto agli occhi del pubblico dalle ante intarsiate di un antico mobile e un pesante tendaggio, è conservato in una teca di vetro un vessillo di seta, fragile quanto prezioso: si tratta della bandiera tricolore del Battaglione Universitario Toscano, che fu tra i protagonisti della Battaglia di Curtatone e Montanara del 1848.
Questa bandiera, che in realtà non fu mai sventolata nella mischia dello scontro, ha ricevuto la medaglia d’oro al valore militare nel 1948, un riconoscimento straordinario che solleva curiosità sul suo significato e sulla sua storia.

La storia della bandiera
Il vessillo è stato testimone silente di un evento cruciale nella storia italiana: la battaglia avvenuta il 29 maggio 1848, durante la Prima Guerra d’Indipendenza italiana, tra l’esercito del Regno di Sardegna e le truppe dell’Impero austriaco.
Gli allievi pisani, nel periodo che precedette la battaglia, si erano trovati di fronte a un importante bivio nella loro vita: immersi negli studi per inseguire le loro ambizioni accademiche, sentivano tuttavia il richiamo dell’amore per la patria. Molti di loro abbracciarono con entusiasmo la causa, organizzando gruppi segreti e circoli di studio dedicati alla diffusione di idee liberali. Il nostro Ateneo rappresentò quindi un vero e proprio focolaio di fervore patriottico per l’indipendenza e l’unitarietà della nazione.
Il 22 marzo 1848, 369 studenti che avevano deciso di mettere da parte i libri e le lezioni per prendere parte attiva alla lotta armata partirono dal Palazzo della Sapienza per unirsi alle file dell’esercito sardo-piemontese.

A Reggio Emilia, il 23 aprile successivo, il battaglione schierato in Piazza Grande davanti al municipio ricevette solennemente in dono dalla guardia civica locale un vessillo tricolore, con nappa d’oro e con sciarpa su cui era stato da loro ricamato a caratteri d’oro “La civica reggiana alla Guardia universitaria”. Questo dono speciale, cucito e ricamato durante la notte da otto donne reggiane, simboleggiava l’unione di forze tra città e studenti universitari nel perseguimento di un’Italia unita e libera.
Nei giorni seguenti, dopo aver attraversato il Po, gli universitari toscani si attestarono in prima linea fra Curtatone e Montanara, nei pressi di Mantova, dove il 29 maggio resistettero valorosamente per cinque ore a migliaia di austriaci, consentendo a Carlo Alberto di non venire investito nel grosso del suo esercito e l’indomani di attaccare riportando la vittoria di Goito.
Mentre infuriava lo scontro, tuttavia, la bandiera era già stata trasportata al comando di Goito. Leggenda vuole che durante la Battaglia di Curtatone, l’alfiere del Battaglione Universitario Toscano fu ferito a una mano, rendendo impossibile per lui sventolare la bandiera tricolore nel pieno della mischia. In un gesto di coraggio e determinazione, scelse di impugnare il moschetto con la mano libera per combattere al fianco dei suoi compagni di battaglia. Il caporale Agostino Barsotti comprese l’importanza di preservare questo prezioso simbolo, e con coraggio e spirito patriottico la mise in salvo, proteggendola dalle fiamme del conflitto e garantendo che la sua storia non andasse perduta. La bandiera, riportata a Pisa dai reduci dopo la battaglia, divenne un’icona venerata e un simbolo di orgoglio nazionale.

Pietro Senno, I toscani a Curtatone. Campagna del 1848, 1861

La medaglia d’Oro al valore
Da quel momento in poi, la bandiera del Battaglione Universitario Toscano ha preso il suo posto nei locali del Rettorato, dove è stata custodita con cura e rispetto ed esibita con fierezza in ogni cerimonia patriottica.
Nel corso degli anni, la bandiera ha ricevuto importanti riconoscimenti per il suo significato. Nel 1910, in seguito al suo centenario, fu decorata con la medaglia d’argento, un’onorificenza che sottolineava il suo ruolo significativo nella storia nazionale.
Ma l’apice dell’onore arrivò nel 1948, quando in occasione del centenario di Curtatone e Montanara, la bandiera fu insignita della medaglia d’oro al valor militare.

Nella Sapienza si trova, murata su un lato del cortile, la lapide che ricorda il solenne conferimento, in virtù di un decreto emesso il 21 maggio 1948 dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Si trattava di uno dei suoi primi atti, dopo l’elezione a Capo dello Stato avvenuta solo l’11 maggio precedente. Come si legge nel decreto, il conferimento avvenne su proposta del ministro della Difesa dell’epoca, Cipriano Facchinetti, e comportò l’attribuzione all’Università di Pisa, custode della bandiera, dell’annesso “soprassoldo di millecinquecento lire annue”, a quel tempo una cifra non disprezzabile.

Un momento della Cerimonia di Curtatone e Montanara nel cortile della Sapienza

Il restauro
La bandiera oggi si presenta come logora e molto fragile: di essa, infatti, rimane solo la banda verde lacerata e lacunosa e piccolissimi frammenti della banda bianca, mentre è completamente inesistente la banda rossa. Il vessillo è posto vicino alla sua asta, rivestita in velluto, con la “cravatta” e la lunga fascia in seta, ricamata con iscrizioni in oro e frange, anche queste oggetto del restauro.
L’intervento di restauro, concluso nel 2016, ha preservato l’integrità dell’insieme, consolidando quanto rimane del “tricolore” senza separarlo dal suo contesto nel quale conserva significato e valore storico. Il tessuto, composto da diversi frammenti di seta, è stato sottoposto a lenta immissione di vapore per restituire elasticità alle fibre e ridistendere le deformazioni. Successivamente è stato adagiato su un supporto in taffetà di seta, tinto in un verde simile all’originale e protetto da un sottilissimo velo, di seta anch’esso, adeguatamente tinto, fermato a cucito lungo i profili della bandiera e delle lacune.
Una volta consolidato, il frammento di bandiera è stato ancorato su un pannello, realizzato in policarbonato alveolare, leggero e inerte, rivestito con mollettone di puro cotone e tessuto di seta. Sul pannello, accanto alla bandiera, è stata appoggiata nella posizione originale anche l’asta con la “cravatta”, a sua volta restaurata con procedimento analogo alla bandiera, come anche la lunga fascia con iscrizioni. Il pannello è stato quindi inserito all’interno della vetrina storica.

Il valore di un simbolo
Anche se gli studenti del Battaglione Universitario Toscano furono costretti alla ritirata a causa delle superiori e schiaccianti forze nemiche, il loro esempio e sacrificio contribuì a consolidare il sentimento di unità nazionale e stimolò ulteriormente la lotta per l’indipendenza dall’Austria. La bandiera conservata oggi in Rettorato diventò un simbolo di resistenza e di impegno patriottico, perché legata a un evento che è oggi ricordato e celebrato come un momento fondante nella storia dell’Italia unita.
L’eredità di quei giovani e coraggiosi studenti è ancora viva. L’Università di Pisa, ogni anno, organizza nel mese di maggio una solenne cerimonia e iniziative per rendere giusto tributo a questi eroi moderni, affinché la loro memoria e il loro esempio non vengano mai dimenticati.

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